psicofisiologia del panico: cosa succede alla nostra mente quando sperimentiamo il panico?

immagineDopo aver parlato più volte nel nostro blog di attacchi di panico, ho scelto in questo articolo di darvi informazioni più precise rispetto a qualcosa di cui si parla poco, ovvero quello che capita al nostro cervello mentre sperimentiamo quelle terribili sensazioni di perdita di controllo o di morte imminente.
Nonostante la complessità delle nostre strutture mentali possiamo dire, semplificando, che sono due le aree fondamentali di nostro interesse per comprendere questo spinoso argomento: i ruoli svolti da quelle che vengono definite la mente arcaica e la mente moderna. Immaginiamo che ognuno di noi possieda due menti, di solito integrate tra loro ma che talvolta finiscono per andare in conflitto e di consegueza in tilt. La prima, la mente primitiva, di fronte ad un possibile pericolo, ha una via d’accesso più veloce per ricevere una risposta rapida che non passa per il ragionamento e che a volte può addirittura salvarci la vita. Pensiamo ad esempio ad un’auto che sta per travolgerci, è la prontezza dei riflessi che ci permette di fare un balzo per metterci al riparo…in questo caso abbiamo utilizzato la nostra mente arcaica! Ecco l’utilità della paura vista in una prospettiva evoluzionista: liberare adrenalina utile alla fuga o all’attacco di fronte ad un pericolo.
Più lunga e tortuosa è la strada percorsa dalla mente moderna, la mente razionale, quella che si “spaventa” delle alterazioni fisiologiche prodotte dalla mente arcaica per fronteggiare un pericolo (reale o soltanto immaginato). Si tratta dei segnali che il nostro corpo sperimenta quando c’è adrenalina in circolo, come l’aumento del battito cardiaco, la sudorazione, la respirazione accelerata ecc, che a questo punto la mente razionale tenta di tenere a bada, di rallentare, di controllare, senza però riuscirci. È qui che può innescarsi l’escalation di paura, paragonabile ad una sorta di duello tra le nostre due menti, che può condurre all’attacco di panico o alla sensazione della totale perdita di controllo.
Il circolo vizioso che viene mantenuto e rafforzato dall’interazione patologica delle nostre due menti è di tipo paradossale, come abbiamo già detto parlando di attacchi di panico, dato che da una parte viene attivata l’adrenalina utile alla gestione del pericolo mentre dall’altra si percepiscono i segnali provenienti dal proprio corpo come non controllabili, con l’effetto di aumentare la sensazione di paura e provocando la produzione di nuova adrenalina che va in circolo, fino al sopraggiungere del tristemente noto attacco di panico…
La psicoterapia si occupa di risolvere i problemi legati alla paura e al panico, nei quali le persone possono incappare. In particolare sono stati messi a punto dal Centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo, grazie al lavoro del prof. G. Nardone e al suo centro di ricerca, protocolli d’intervento che portano la persona afflitta dalla paura patologica e dagli attacchi di panico a trovare rapidamente le risposte e le soluzioni per tornare pian piano a recuperare quel senso di libertà per poter vivere totalmente e serenamente la propria vita, scrollandosi di dosso le limitazioni che questi problemi purtroppo negli anni portano con sé.

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