DEPRESSIONE

  • DEPRESSIONE PRIMARIA E SECONDARIA

    Esistono varie forme di depressione:
    la depressione può essere legata a momenti difficili della vita, come un lutto o una separazione, può ricondursi alla nascita di un figlio (la depressione post-partum), può essere la conseguenza di altri problemi a causa dei quali la persona sperimenta la propria incapacità ed impotenza. E’ molto raro che la depressione sia il problema vero e proprio.
    Ma quali sono i comportamenti prevalenti messi in atto in queste situazioni?
    Spesso le persone depresse si lamentano molto con chi hanno vicino, come i familiari e gli amici più stretti e arrivano a sentirsi incapaci nello svolgere anche semplici azioni, come ad esempio andare a fare la spesa.
    Nella mia esperienza, ho potuto osservare quanto possa essere utile lavorare sia con persona che presenta il problema, sia (direttamente o indirettamente) con la sua famiglia. Ovvero, è fondamentale lavorare su quelle che sono le relazioni e la comunicazione tra la persona depressa e chi le sta vicino in questi difficili momenti della vita.
    L’intervento psicologico è differente a seconda del tipo di depressone e del tipo di persona che ci troviamo davanti. Ad esempio l’intervento per la perdita di una persona amata affronta e ha l’obiettivo di superare il dolore; è differente invece, la situazione di una persona che è depressa a causa di attacchi di panico, che non le hanno più permesso di uscire di casa e che l’hanno portata ad isolarsi dal mondo. In questo caso, bisogna intervenire sul problema sottostante alla depressione, nello specifico, l’attacco di panico. Stessa cosa per chi, a causa di un problema sessuale, evita il contatto con l’altro sesso e si è isolato e depresso a causa della propria incapacità nel risolvere il problema. Un intervento ancora differente è previsto per chi si sente deluso da se stesso o dagli altri o dal mondo ed è convinto che non esista la possibilità di un cambiamento. Anche la depressione post-partum può essere un momento difficile per la propria identità di donna, di madre e di figlia e può far sperimentare sentimenti e idee di inadeguatezza, incapacità e impotenza.

    dott.ssa Roberta Cieri

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