Il cuore è il nostro organo interno col quale entriamo più facilmente in ascolto, basta porre attenzione e riusciamo a percepire la velocità del suo battito, il quale risulta essere molto sensibile a variazioni dovute a sollecitazioni emotive o a sforzi fisici.
Ad esempio di fronte a situazioni di paura o pericolo in concomitanza con la produzione immediata di adrenalina, il cuore e il respiro
accelerano. Cosi come in seguito allo sforzo nel salire una rampa di scale o dopo una corsetta il nostro corpo si attiva.
Ma cosa succede a chi rimane vittima della paura causata dal proprio cuore?
Ci sono situazioni in cui il controllo su questo organo diventa continuo e fonte di grande preoccupazione.
Quello che spaventa è proprio la variazione nel battito che aumentando improvvisamente scatena nella persona la percezione di pericolo e paura.
Tale paura a volte innesca l’idea di poter avere una malattia legata all’organo del cuore, ma nella maggior parte dei casi la paura principale è quella di poter avere un infarto. Questa paura può condurre a veri e propri attacchi di panico che disorientano, spaventano ancor di più e confermano in qualche modo alla persona che potrebbe capitarle quello che teme. Così la tendenza è quella di iniziare ad evitare tutto ciò che potrebbe sollecitare il cuore, come ad esempio una partita a calcetto, ma anche una passeggiata o semplicemente uscire di casa o guidare l’automobile, perché tutto diventa un possibile pericolo che non ci si sente più in grado di gestire. Di conseguenza la vita diventa limitata e spesso si ricorre all’aiuto di familiari o persone di fiducia per affrontare le situazioni temute.
Come si può “sistemare” il cuore quando va in tilt?
È difficile mettere le cose a posto da soli o aspettare che passi. Molto spesso si ricorre all’uso di psicofarmaci che purtroppo però non sono una soluzione definitiva.
La psicoterapia strategica lavora direttamente sul problema che come abbiamo detto può essere più legato alla paura di avere una malattia, situazione in cui si cercano le rassicurazioni di analisi mediche, consulti specialistici o informazioni su internet, oppure può essere più orientato alla paura di avere un cuore impazzito che condurrà ad una morte improvvisa.
In entrambi i casi si può imparare a gestire il problema attraverso l’aiuto di tecniche e protocolli d’intervento studiati ad hoc.
L’obiettivo è rendere la persona nuovamente capace di gestire la propria vita in autonomia e serenità.
Attacchi di panico e paura di morire: quando il cuore va in tilt
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